19 novembre 2010

Sardegna: che futuro?

La percentuale di disoccupati ed inoccupati in Sardegna è sempre più alta, trovare un impiego per i giovani  è assurdo; la mia esperienza personale lo dimostra, laureata con specializzazione in Economia non è sufficiente per lavorare in istituto bancario o pubblico ( ma nemmeno privato)  a meno che non si disponga di un cognome di un parente che svolga il ruolo presso  un suddetto ufficio. Perché?
Allora la tanto discussa meritocrazia non esiste, chi dice che non posso essere uguale o addirittura meglio di uno di loro? E non sono frasi dette per darsi una ragione della spiacevole situazione che la circonda, ma le è stato prontamente detto con disinvoltura dai responsabili relativi.
A che serve spendere tempo e denaro per accrescere le proprie risorse, se questo non serve a nulla; come può un laureato essere equiparato ad un diplomato? A che serve tutto ciò?

Credo che la Sardegna, regione in cui vivo e di cui sono fiera di appartenere, non  dia il giusto valore al capitale umano, non esistono incentivi, possibilità per un progresso tecnico nel medio/lungo periodo.
E neanche il governo aiuta la Regione a salvarsi da una situazione che, forse, sta perdendo il controllo. Dobbiamo  fare in modo che rimanga un’economia attiva, che si solidifichi e riparta con tenacia, dobbiamo fare in modo che la Sardegna rimanga ai sardi, ai giovani che vogliono  costruirsi un futuro dove sono nati e non necessariamente  emigrare  e far sì che gli altri diventino imperatori di un dominio che ci è stato fatto abbandonare!!
CM