Siamo a maggio, è arrivato il momento della legge finanziaria 2011. Per la manovra finanziaria servono 24 miliardi di euro.
Il governo è a lavoro per studiare nei dettagli un’operazione difficoltosa e complessa, per evitare una disastrosa crisi come quella greca. È allarme.
La parola sacrificio in questi giorni si sente parecchio da tutti, e tutti non fanno altro che enunciare che “ tutti dobbiamo capire e stringere i denti”.
Ora verranno alcune delle proposte della bozza della legge cha sarà approvata oggi:
- Stop al condono edilizio, resta l’operazione sugli immobili fantasma e si rafforzano le misure antievasione.
La legge finanziaria correttiva, come detto di 24 miliardi di euro, per il prossimo biennio, in via di approvazione, non prevede alcun condono edilizio. E lo ha confermato il portavoce della presidenza del Consiglio Bonaiuti.
- È ancora valida la proposta del ministro, per le Riforme e la Semplificazione legislativa, Calderoli di tagliare lo stipendio a ministri e parlamentari. La manovra, dovrebbe prevedere un taglio del 10% agli stipendi di ministri e parlamentari con una quota maggiore di 80 mila euro l’anno.
- Gli stipendi degli statali e dei dirigenti non subiranno aumenti degli stipendi fino al 2013; mentre sulle retribuzioni dei manager che guadagnano da 90.000 a 130.000 euro arriva un taglio del 5% che aumenta fino al 10% oltre i 130.000.
- Ci sarà un ritocchino anche nel campo pensionistico, nonostante Silvio Berlusconi avesse garantito che non si sarebbe intaccato questo tema: per coloro che nel 2011 avranno maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia ( 65 anni per gli uomini e 60 per le donne) dovrà aspettare sei mesi in più per accedere alla pensione. Infatti, la manovra prevede uno spostamento di 6 mesi rispetto alla data in cui si hanno maturato i requisiti ( Un signore di 65 anni che ha requisiti per accedere alla pensione il 1° gennaio 2011, percepirà la pensione il 1° giugno 211). Inoltre, l’età pensionabile delle lavoratrici, del pubblico impiego, avverrà in anticipo a gennaio 2016. Il provvedimento prevede un acceleramento dell’età necessario per andare in pensione fino ai 65 anni; in particolare, dal 1° gennaio 2010 il requisito anagrafico salirà di un anno per arrivare a gennaio 2016 al requisito 65 anni.
- Misure per ridurre l’evasione fiscale, si prevede di riabbassare il tetto alla tracciabilità contante a 5.000 euro dai 12.500 euro. E ai comuni, verrà riconosciuta una quota del 33% delle maggiori somme relative ai tributi statali riscosse a titolo definitivo.
- Vi è poi la “ razionalizzazione catastale” attraverso la quale sarà possibile regolarizzare eventuali cambiamenti catastali se dichiarati entro il 31 dicembre 2010; dopo tale data verrà applicata una sanzione di circa 1/3 del valore catastale.
- L’Ice ( istituto commercio estero) e l’ Isae ( Istituto studi e analisi economiche) verranno soppressi.
- È prevista la scomparsa dei libretti di deposito bancari o postali al portatore e l’arrivo di una carta istituzionale per effettuare i pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni
- La percentuale di invalidità per la concessione dell’assegno di invalidità è salita dal 74%
all’ 80%, per le domande presentate dal 1° gennaio 2011.
- La manovra prevede anche un concorso delle Regioni alle spese per l’invalidità civile con un accantonamento dei trasferimenti per il 2011 pari al 45%.
Epifani – segretario generale della Cgil – sostiene che il grosso del sacrificio spetta ai lavoratori, pubblici e privati e non c’è in alcun modo una misura di sostegno per l’occupazione e gli investimenti – i quali a mio modesto parere sono il insieme ad altri ingredienti il vero motore della crescita economica. Anche le reazioni del leader del Pd Bersani sono dure, sostiene che la” manovra è insostenibile per le ricadute che provocherà e per i servizi ai cittadini che le Regioni dovranno erogare”. E anche Montezemolo sostiene che si sta sottovalutando la crisi, lo si sta facendo da due anni.
Anche il Fondo monetario internazionale ha enunciato le proprie considerazioni, concentrandosi sul fatto che è necessario ridurre il peso del debito pubblico e aumentare il tasso di crescita nel lungo periodo. Per il FMI la decisione del governo di non adottare un’ampia politica di stimolo fiscale è stata “appropriata” visto l’elevato livello del debito pubblico. In particolare l’elevato livello del debito pubblico e la deludente performance di crescita potrebbero rendere l’Italia vulnerabile a futuri schock esterni.
CM